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Giovanni e Maria

Una storia di emigrazione

Cover page reference: Mario Iaquinta in mostra a Firenze alla decima edizione di Bob Dylan’s week | Faculty of Arts - McGill University

Giovanni e Maria

Quella che vi racconterò, è una storia d’amore accaduta nel primo decennio del novecento, quando si viveva a stenti, e anche gli innamorati non godevano, certo, di giorni favorevoli.

In quel periodo, vi era a San Giovanni una coppia di giovani, Giovanni e Maria, così si chiamavano; Giovanni, era orfano sia di padre che di madre e ad allevarlo ci aveva pensato, con enormi sacrifici, la nonna materna. Era un giovane bello e scaltro, tenace e forte e pieno di grandi aspirazioni. Ma, come tanti giovani dell’epoca, era senza lavoro, e per questo purtroppo, non era considerato in paese, un buon “partito”. Vi è, comunque, un età nella vita, in cui, non si conoscono ostacoli né, dislivelli sociali, specialmente se si tratta di questioni di cuore.


Balconcino di Casa Nicoletti

Maria, era una graziosa ragazza, che indossava il tipico costume di San Giovanni in Fiore “Ù Rituortu”, piccola di statura ma bella, con una carnagione olivastra e gli occhi color cerulei. Il padre di Maria, Francesco, era tornato da poco dagli Stati Uniti d’America, dove vi era rimasto per circa quindici anni, lavorando duramente nelle miniere del West Virginia ed avendo perciò raggiunto una buona posizione economica, tornò al paese, comprò una vigna e costruì una nuova casa. Potendo, così, vivere, sia lui che la sua famiglia, una vita tranquilla ed assicurare anche una buona dote all’unica figlia Maria.

Giovanni aveva visto Maria, per la prima volta, una domenica mattina all’uscita della Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Era una splendida giornata del mese di settembre, lei, quel giorno, indossava il costume della festa, e, il suo “curpietto”, tutto colorato, illuminato dal sole dava ancora più luce ai suoi occhi.
Nel vedere Maria, Giovanni, se ne era subito innamorato, così, cercando di attirare la sua attenzione, cominciò quella fase di corteggiamento, fatto da appostamenti, sguardi intensi, e, nel momento in cui gli occhi si incrociavano, il suo cuore batteva forte.


Accortosi che lei rispondeva agli sguardi e quindi di non passare inosservato ed avvertita, anche, quella sensazione che il cuore trasmette in determinati momenti, decise di parlare della ragazza alla propria nonna la quale, subito capì che non era cosa facile, per via della posizione economica del ragazzo, ma, per amore del nipote, promise di parlare con la zia Filomena sorella del padre di lei, alfine di poter combinare il fidanzamento.

Come promesso la nonna di Giovanni, alla prima occasione, parlò alla zia di Maria, la quale promise di parlarne al fratello precisando, però che conosceva bene la reazione che quest’ultimo avrebbe avuto. Il giorno del Santo Natale, la signora Filomena venne invitata a pranzo dal fratello, e, dopo aver parlato prima con Maria, a pranzo prese il discorso. All’inizio il fratello ascoltò senza parlare, acconsentendo a tutto ciò che la sorella Filomena diceva, ma, nel momento in cui capì che si trattava di Giovanni, andò su tutte le furie. Dicendo che, non avrebbe mai permesso che la propria figlia sposasse un nulla facente, e che avrebbe dovuto sposare un ragazzo che le assicurasse un futuro sicuro.

Avuta la risposta Giovanni, pregò la zia Filomena, di fargli incontrare Maria, e, cosi fu. Giovanni parlò con la ragazza e, le disse che presto sarebbe partito anch’egli per l’America, e le chiese se fosse disposta ad aspettarlo, perché anche lui, così come aveva già fatto il padre, si sarebbe assicurata una certa posizione economica, e, al ritornò l’avrebbe sposata. Maria, disse di si. Così Giovanni emigrò, e, dopo anni di duro lavoro, ritorno in paese con l’intento di sposare la donna che amava.

Ma, le cose non andarono come sognate.

Giovanni, questa volta, si presentò personalmente al padre di Maria il quale, lo accolse favorevolmente, ma, nell’esporgli le intenzioni che aveva e, cioè, che dopo il matrimonio, visto che il paese non assicurava un avvenire certo per lui e per i figli che sarebbero venuti, sarebbe ritornato in America con la propria moglie.

Francesco, non accettò affatto, quello che si proponeva Giovanni, e, disse che nella vita aveva fatto tanti sacrifici e che adesso voleva una famiglia unita e non avrebbe mai permesso che Maria li abbandonasse. Quindi, se amava veramente Maria, Giovanni l’avrebbe potuta sposare ma doveva sistemarsi in paese.

Giovanni, viste le intenzioni del suocero, propose a Maria di andarsene con lui negli Stati Uniti d’America, e, stabilì il giorno della partenza, dandole appuntamento alle cinque del mattino, quando lei di solito usciva per andare a prendere l’acqua alla fontana dei “Chiatrati”, nei pressi dove partiva la carrozza che portava a Cosenza.

Maria, si preparò di buon ora ed arrivò in anticipo all’appuntamento ma, quando senti il rumore della carrozza, il suo cuore incominciò a battere forte, e, tra se e se diceva, vado o non vado?

Giovanni, giunta l’ora di partenza pregò il cocchiere di aspettare ancora, ma Maria non arrivò, la carrozza, partì, e, di Giovanni in paese non si seppe più nulla. Per quanto riguarda Maria non si sposò mai, forse perché segretamente, sognava, un ritorno di Giovanni.

Mario Iaquinta



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Il più grande esodo della storia moderna

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