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Emigrazione italiana

Emigrazione

L'emigrazione non si costituisce come un evento neutro ma come congiuntura critica generale e persistente che si impone come fattore di perturbazione dei meccanismi di regolazione dell'individuo e del gruppo.

Per ciò stesso essa deve essere fronteggiata con molteplici strumenti culturali e psicologici.

Essa si manifesta come periodo di transizione ambivalente, come un'occasione di sviluppo che contiene anche un rischio concreto di perdita e di dissoluzione. [...]

Salvatore Inglese

L'esodo degli emigrati italiani

Rielaborazione dati Istat 1876-1976

Il più grande esodo della storia moderna è stato quello degli Italiani; a partire dal 1861 sono state registrate più di ventiquattro milioni di partenze. Nell'arco di poco più di un secolo un numero quasi equivalente all'ammontare della popolazione al momento dell'Unità d'Italia si avventurava verso l'ignoto. Si trattò di un esodo che toccò tutte le regioni italiane. [...]

Emigrazione Italiana negli USA

Francesco Saverio Alessio

Fra il 1880 e il 1915 approdano negli Stati Uniti quattro milioni di italiani, su 9 milioni circa di emigranti che scelsero di attraversare l'Oceano verso le Americhe. Le cifre non tengono conto del gran numero di persone che rientrò in Italia: una quota considerevole (50/60%) nel periodo 1900-1914. Circa il settanta per cento proveniva dal Meridione, anche se fra il 1876 ed il 1900 la maggior parte degli emigrati era del Nord Italia. [...]

Monongah

West Virginia, 6 dicembre 1907

Il 6 dicembre 1907, a Monongah, nome indiano che significa lupo, West Virginia, USA, nelle miniere n°6 e n°8, gestite dalla Fairmount Coal Company, una serie di esplosioni causano una ecatombe di vite umane; le vittime rimarranno sempre dal numero imprecisato perchè neanche un terzo dei minatori era registrato; fra le vittime decine di italiani emigrati in cerca di fortuna in America e alcuni di loro erano appena dei ragazzini. [...]

Maledetta Monongah!

Mario Iaquinta

Così il sogno nel cassetto per tutti i giovani, divenne quello di poter raggiungere a tutti i costi, la mitica terra d'America. Oltre cinquemila unità di forza lavoro, partirono a cavallo dei due secoli e, proprio in quel periodo, il 70% delle famiglie del nostro paese contava almeno un congiunto emigrato in Usa. La stragrande maggioranza di questi era composta da braccianti e da contadini, di conseguenza per la maggior parte di loro, non avendo un mestiere alle spalle, la destinazione era quella delle miniere del West Virginia. [...]

Marcinelle

Le Bois Du Cazier, 8 agosto 1956

Foto di Wim van Rossem / Anefo – http://proxy.handle.net/10648/a94d2a18-d0b4-102d-bcf8-003048976d84, CC0, Collegamento

A causa di un errore umano, l'8 agosto 1956 il Belgio venne scosso da una tragedia senza precedenti, un incendio scoppiato in uno dei pozzi della miniera di carbon fossile del Bois du Cazier, causò la morte di 262 persone di dodici diverse nazionalità, soprattutto italiane, 136 vittime, poi belghe, 95; fu una tragedia agghiacciante. [...]

Andenne

Wallonie

Ponte di Andenne, Namur, Vallonia, Belgio - Fotografia: Francesco Saverio Alessio - CC0 2004

Andenne, sui bordi de “la Meuse”, è veramente una cittadina molto bella: é situata fra Namur e Liège, due capoluoghi di provincia oltre che città storiche, è un luogo di Cultura Vallone, da Wallonie, nome della regione collinare belga attraverso la quale scorre la Meuse; il gran fiume che scendendo dalla Francia attraversa tutto il Belgio e l’Olanda per poi sfociare nel Mare del Nord. [...]

Mattmark

Diga dell'Allalin, 30 agosto 1965

Foto Archivio Rainews – Svizzera, Mattmark 1965, una tragedia dimenticata.

[...] appresi fortuitamente, leggendo un articolo di commemorazione storica della tragedia di Mattmark, che sette vittime provenivano da questo territorio. (Nell'agosto del 1965 un ghiacciaio delle Alpi Svizzere si rovesciò sui cantieri allestiti per la costruzione della diga di Mattmark, facendo strage di uomini). Coinvolto emotivamente nella loro tragica sorte tutto il paese partecipò all'angoscia che non risparmiava nessuno. [...]

Gente ai funerali di minatori a Monongah, West Virginia, 1907

Minatori coi loro figli, trentaquattro, secondo le fonti ufficiali; ma il dato è relativo: i caduti sono di più. Allora, si partiva per la povertà assoluta nella propria terra: non c’era alternativa. La gente era disposta ad accettare i lavori più duri e pericolosi, pur di campare la propria famigia, assieme, nella rischiosa avventura oltre l’oceano, oppure a sognare un futuro più giusto, al calore d’una stanza di paese, una, ricolma e vuota. [...]

Immagine di copertina I edizione di L'inquieta alleanza tra psicopatologia e antropologia

Quando sono arrivato laggiù non sapevo quasi nulla della sua storia né della sua realtà presente. Eppure lì avrei incominciato da giovane e inesperto psichiatra. La mia prima impressione fu quella di un luogo richiuso in sé stesso avvolto intorno ad un segreto invisibile, claustrale e claustrofobico. La scarsa luce del pomeriggio e la prima densa nebbia autunnale imponevano questa sensazione alla coscienza, e la inquietavano. [...]

I bastimenti dell'Emigrazione Italiana

Furono molti i bastimenti che trasportarono nei loro viaggi transoceanici milioni di persone alla ricerca di fortuna in nuovi Continenti; molte le persone che pur di imbarcarsi vendettero quel poco che gli era rimasto con la speranza di fare fortuna per potere un giorno ritornare. Le piccole flotte di navigazione italiane dopo il 1870 furono curate e incentivate con sussidi dal Governo del Regno d'Italia: all'inizio del Novecento alcune di esse erano dei colossi grazie soprattutto al denaro degli emigranti. [...]


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