San
Giovanni in Fiore, 28 marzo 2002
L'edificio,
ideato da Gioacchino da
Fiore ma probabilmente realizzato insieme a
Frate Iulianus dal discepolo, Vescovo e grande
Architetto del Duomo di Cosenza, Luca
CAMPANO, possiede alcune particolarità che
oltre a renderlo unico, come ogni edificio ben
riuscito, ne fanno il prototipo dell'Architettura
Florense oltre che un capolavoro dell'Architettura Mediterranea. Innanzitutto
la navata particolarmente allungata, quasi da
cella dorica, ma estremamente alta.
San
Giovanni in Fiore: Rosoni dell'Abside
dell'Abbazia Florense
fotografia:
Francesco Saverio ALESSIO, copyright
© 1981
ESCATOLOGIA FLORENSE
...ripartirono
da Petra e si ritirarono fra le montagne a
Fiore, affinchè in Nazareth fosse annunciato
il nuovo frutto dello Spirito Santo, fino a
che, a partire da quel luogo, il Signore
operasse la massima salvezza sulla Terra.
[...]
Biografia
di Gioacchino da Fiore
- ANONIMO
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E' sempre
un'emozione entrare in questo
spazio!
Percepire la
richiesta di spiritualità che vive
fra quelle mura è un'esperienza
che per me si rinnova ogni volta
che oltrepasso la soglia
d'ingresso, ogni volta che penso
alla passione che trasudano quelle
pietre, trasportate attraverso le
montagne, lavorate e trasformate
da abili mani nella celebrazione
di un idea, l'idea di chiesa di
Florense.

Questa genuina
semplice spazialità è tutta tesa verso
il piatto abside traforato da
un'esplosione di luce: i
quattro cerchi, tre uguali più piccoli,
ed uno più grande, che rappresentano
l'unione della Santissima Trinità
secondo la concezione e
l'interpretazione di Gioacchino da Fiore.
Sebbene
in chiese Normanne e in edifici
Cistercensi precedenti,
in Calabria, fosse adottato sia lo
schema a navata unica allungata, sia la
soluzione del coro a terminazione
rettilinea, nell'Abbazia Florense
questi tipi assumono un'espressione
superiore per purezza e mistero.
A nostro parere
il restauro che ci ha privati di
ogni traccia dell'architettura
barocca
successivamente costruita nella
chiesa originaria, paradossalmente
del barocco ci ha lasciato l'orpello
più ingombrante, il comunque
pregevole altare, che nella chiesa
spogliata dagli intonaci da
un ancor più
infelice restauro successivo
che ci ha privati anche della resa
acustica dell'aula, nasconde
parzialmente il traforo dell'abside che
è il principale motivo per cui
l'intero edificio è stato costruito. Lo
vedremmo più in una grande sala-museo di
oggetti sacri, o in una chiesa più
adatta.
( Ci sarà
un giorno dell'anno, un momento in
cui il sole l'attraversa tutta? )

Architettura Florense
ARTE FLORENSE
Abbazia
Florens: interno della Chiesa
Fotografia:
Giuseppe DE MARCO, copyright
© 2003
Da visitare
assolutamente la cripta, dove
erano le spoglie di Gioacchino ora nella Cappella laterale
della chiesa. La cripta,
elemento essenziale di questa architettura,
probabile "pensatoio" nel Medio Evo e luogo
turistico attualmente, è una parte di un più
vasto sistema ipogeo, oggi in
parte scomparso, in parte usato come sistema
fognario, in parte inglobato in architetture
private. Probabilmente si è coperti i
valloni naturali con archi ogivali
costruendovi sopra scalinate ed abitazioni,
dai sotterranei dell'Abbazia Florense
all'attuale Palazzo Nicoletti da un lato,
verso la Casbah del "Curtigliu" da un altro,
e, forse verso il Vallone
di "Surice".
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Nell'insieme il complesso
possiede una sua particolare austera bellezza, anche se in
parte deturpata dai restauri finora operati.

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